"Blue Blink", l'ultimo anime di Osamu Tezuka, C'è qualcuno che lo ricorda, oltre a me?

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Emi-chan81
view post Posted on 17/9/2009, 22:47




Da tempo volevo iniziare una discussione su Blue Blink, e finalmente mi sono decisa (tra l'altro, incoraggio tutti gli utenti ad aprire nuove discussioni senza farsi problemi): è un vero peccato che quasi nessuno si ricordi di questo graziosissimo anime, l'ultimo ideato dal Dio dei Manga che non fece in tempo a vederlo realizzato: Tezuka infatti morì dopo aver scritto il soggetto della vicenda ed un riassunto della trama, la sceneggiatura dei primi cinque episodi e l'impostazione della sigla di testa che, con i suoi incombenti orologi alla Dalì, sembra un tragico riferimento al tempo che fugge troppo rapido tanto per il piccolo protagonista quanto per il suo creatore.

Aoi Blink venne concluso dallo studio Tezuka Production e i suoi 39 episodi andarono in onda dalla fine del 1989 al 1990. La Rai acquistò l'anime subito dopo, caso più unico che raro a quei tempi, per trasmetterlo all'interno della trasmissione pomeridiana Big! privo delle sigle di testa e di coda: nonostante la tempestività nell'acquisizione dei diritti la televisione pubblica non diede mai molta importanza a questo anime, che invece avrebbe potuto e dovuto diventare un caposaldo anche in Italia (come invece è accaduto negli altri paesi europei, in particolare in Portogallo dove Rajo Azùl è un'istituzione), e non venne ritenuto necessario nemmeno comporre una nuova sigla nella nostra lingua: solo qualche volta, per evidente distrazione degli addetti, le puntate erano introdotte da uno spezzone della bella sigla originale. Credo che quelli furono i primissimi versi giapponesi mai sentiti dalle orecchie dei piccoli spettatori Rai.

Blue Blink andava in onda in un orario variabile dalle 16 alle 17:30. A quei tempi quasi nessuno possedeva un videoregistratore, tantomeno io: solo la subitanea passione provata per quell'anime mi spinse a tenere il televisore acceso in permanenza su RaiUno durante il pomeriggio, con il tasto "muto" in funzione, sollevando ogni tanto lo sguardo dai compiti per vedere se Blink stava per iniziare. Il giorno in cui venne trasmessa l'ultima puntata mi trovavo da un'amichetta, che convinsi a cambiare canale da BimBumBam a Big: non potevo resistere senza conoscere il finale, che mi colpì non poco per il suo sottotesto dolce-amaro che sperimentavo per la prima volta. Allora rimasi quasi insoddisfatta per la mancanza del lieto fine che aspettavo.

Blue Blink si concluse in sordina, così com'era iniziato: non venne mai più replicato, e non è presente nemmeno ne IlMondoDeiDoppiatori che pure riporta le più sconosciute produzioni animate bulgaro-sovietiche degli anni cinquanta. Io non sarei in grado di colmare questa lacuna: a dieci anni non mi soffermavo certo sulle voci dei personaggi, ed in quanto all'adattamento italiano mi limitai ad esprimere un celato scetticismo sulla possibilità che il protagonista di un cartone animato giapponese si chiamasse Brunello (!). Solo di recente, con l'apertura di una pagina dedicata nella Wiki inglese, ho saputo che il vero nome del ragazzino in questione è Kakeru. Per quanto mi ricordo gli altri nomi, quasi tutti inglesizzanti a parte quello della principessina Kirara, vennero lasciati così com'erano. Bontà loro.

La storia, tratta liberamente dal racconto russo "Konyok Gorbunok"
di Piotr Pavlovitch Erchov (poi trasposto in animazione da Ivan Pyetrovich Ivanov-Vano), parla di un ragazzino ribelle di nome Brunello... ehm, Kakeru, che finite le scuole si trova ad attraversare un bosco per tornare a casa dal padre, uno scrittore per bambini. Durante la strada soccorre un cavallino (veramente le orecchie, che emanano raggi di energia come quelle di Picachu ma molto prima di lui, sono da asinello...) magico di nome Blink, che gli promette di ricambiare il favore.
Una volta arrivato presso la sua abitazione, Brunello trova la casa in subbuglio e il padre assente: qui i miei ricordi fanno cilecca, ma insomma, alla fine Kakeru scopre che il padre è stato inghiottito dal romanzo che stava finendo (Tezuka ha anticipato pure Inkheart di una trentina d'anni): il cattivone del libro, chiamato il Signore Della Notte (in italiano... in giapponese chissà), lo ha rapito. Kakeru per liberarlo deve entrare nel libro anche lui, grazie a Blink che ha deciso di accompagnarlo non solo per aiutarlo, ma anche perché crede che in questo modo potrà ritrovare sua madre che cerca da molto tempo.
Una volta entrati nel mondo parallelo i due avranno a disposizione un certo lasso di tempo per realizzare i loro obiettivi, pena... non ricordo, forse restare rinchiusi nel libro a vita, forse permettere al Signore della Notte di uscire dal libro nel mondo reale, non so.
Kakeru e Blink nel loro viaggio verranno aiutati da un energico ed intraprendente autista di un pullman scalcinato, da due ladruncoli di scarsa fortuna e dalla viziata Principessina Kirara.
Nella serie, nonostante la spensieratezza di fondo e i siparietti comici, non mancano momenti malinconici ed a volte decisamente inquietanti: ricordo una puntata in cui a causa di un'illusione Naraku-style Brunello...no, Kakeru! vede tutti i suoi amici morti e scheletriti che gli si parano davanti come zombi per ucciderlo... urgh!
Non ricordo tutti i dettagli del finale ma, come ho accennato, non era per nulla consolatorio:

SPOILER (click to view)
Blink ritrova sua madre, accorsa ad aiutarlo durante l'ultima battaglia in cui il cavallino blu stava per soccombere contro il Signore della Notte, ma solo per perderla defintivamente: infatti Blink è diventato grande, ed è nell'ordine delle cose che non abbia più bisogno di lei. A quel tempo ci rimasi male, poi Blink che la guardava allontanarsi..."Mamma..." Troppo triste.
Brunello prima sembra scoprire che il Signore della Notte contro il quale dovrà scontrarsi è suo padre, ed ha uno scatto di rabbia per tutto quel che ha passato fino a quel momento... poi alla fine il nemico diventa Brunello stesso, pressappoco, perché il senso è che siamo noi stessi i nostri "signori della notte" quando cediamo al male che è dentro di noi e agiamo male nei confronti degli altri e di noi stessi.
Il protagonista si accommiata dai suoi amici ("Addio, ragazzo!" "Ciao, Brunello!" sob...) ed in qualche modo affronta magicamente un viaggio di ritorno che potrebbe costargli la vita, nonostante le rassicurazioni degli amici che andrà tutto bene...
Brunello si risveglia nel bosco da cui tutto era iniziato, scosso dal padre che non vedendolo arrivare gli era andato incontro fino a trovarlo svenuto ai piedi di un albero. Vedendo il padre, contro cui aveva combattuto poco prima, Brunello ha uno scatto ma subito si rende conto di essere tornato a casa. Il padre gli fa vedere il romanzo appena concluso, che racconta la magica storia del viaggio di un ragazzino e del suo amico Blue Blink... e Brunello riflette a quanto è accaduto e si chiede quale sia davvero il confine tra fantasia e realtà.
Probabilmente c'era molto di più, e avrò sbagliato di sicuro qualcosa, ma questo è quel che ricordo.


Con il mio stentato riassunto ho risvegliato in voi qualche lontano ricordo? C'è qualcheduno che nel 1990-91 ha visto passare sullo schermo un cavallino celeste?

:hello:
 
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view post Posted on 15/1/2020, 01:05
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Sì, qualcosa ricordo. C'era una principessina, e c'erano due ladri chiamati Tango e Walzer. Tango era quello slanciato, astuto e autoritario, Walzer quello fifone.

Inoltre quegli animaletti domestici tipo coniglietti bianchi venivano chiamati confidenzialmente "Cheeky-Cheeky"
 
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1 replies since 17/9/2009, 22:47   310 views
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